“Emilio Botín amava la pesca, e io la vela. Entrambi, per anni, avevamo allenato due capacità che ci accomunavano: l’esercizio dell’attesa e l’osservazione paziente del mare. Questo progetto deve molto ai lunghi momenti passati guardando il luccichio del sole sul mare. Quel bagliore che fa parte profondamente dell’immaginario di chi nasce e cresce al mare”.
2017, Santander, Spagna. Il Centro Botín, uno spazio per l’arte, la cultura e la formazione, proteso nella baia di Santander, restituisce alla città la vasta area portuale del molo di Albareda, adibita sinora a parcheggio. Un’area strategica, affacciata sul mare, in prossimità del centro storico e valorizzata dai centenari Jardines de Pereda. Stretto fra il parco e il mare, e in asse con il mercato pubblico, il nuovo Centro Botín è per metà posato a terra e per l’altra metà sospeso sull’acqua. Come sollevare da terra un edificio di 5.000 tonnellate. Il lavoro sulla luce e i suoi riflessi: la scelta della ceramica.
La decima monografia della Fondazione Renzo Piano è stata pubblicata nel 2018 e racconta tramite immagini, schizzi, testimonianze,
modelli, e prototipi l’intero percorso che è stato fatto per la realizzazione del Centro Botín.